Tre interventi “chirurgici” sull’opera di Mario Cereghini posta ai piedi del M.te Cimone. Chiesa votiva degli Alpini del Btg. Morbegno

2020, Pian delle Betulle - Margno (LC)

con
Ing. Perego Raffaele

Tre interventi manutentivi sull'opera "cereghiniana" a 1.500 metri di quota:
1. Un muro ad emiciclo in cedro, come luogo del ricordo per la commemorazione ai Caduti e completamento del sagrato secondo il progetto originario.
2. Un parapetto in ferro realizzato mediante un semplice tondo verniciato, dall’impatto poco invasivo e in linea con lo stile razionale della candida architettura.
3. Una nuova copertura in vetro per lo spazio absidale, mediante l’impiego di un materiale di nobile tradizione, che riteniamo essere la più corretta e naturale reinterpretazione del pensiero cereghiniano.

1° INTERVENTO
AREA DELLA COMMEMORAZIONE

La chiesina degli Alpini al Pian delle Betulle venne inaugurata e consacrata da S.E. Cardinale Giovanni Battista Montini nel 1959.
Sorge in virtù di un impegno preso dagli Alpini del Battaglione Morbegno durante i durissimi combattimenti del 1941 sul fronte Greco-Albanese.
Dopo la guerra, in cui il Morbegno fu impegnato, con altissime perdite, anche in Russia e dopo che i reduci raccolsero i fondi necessari e trovarono il terreno adatto, Mario Cereghini, architetto razionalista lecchese e alpino, reduce del Morbegno egli stesso, progettò la chiesa.
Da subito i reduci vollero renderla anche Memoriale, posando in ordine sparso sulle pareti laterali interne alcune piccole lapidi, una per ciascun caduto che, pur protagonista dell’ex-voto, non fece ritorno dalla guerra. Con gli anni, divenne tradizione che ogni caduto del Morbegno, di guerra e di pace, ricevesse l’onore di una marmetta a lui dedicata, posata internamente alla chiesa.
Dopo 60 anni, esauriti dapprima gli spazi sulle pareti laterali, e poi sulla parete di fondo, si è posta la necessità di trovare un nuovo spazio ed una nuova forma espositiva di ampliamento del Memoriale.

Il progetto, che tratta il delicato e caro tema della commemorazione ai caduti, ha previsto di realizzare una zona dedicata al ricordo dei caduti all’esterno della chiesa, lateralmente e posteriormente ad essa.
L’idea fondante, sviluppata attraverso un’attenta analisi del contesto naturalistico del luogo, ha previsto di completare il progetto del Cereghini attraverso una rilettura contemporanea, traendo spunto dalle tavole originali, sulle quali egli stesso indicava di collocare le lapidi commemorative sul muro del recinto circolare esterno, seppure senza indicarne le modalità.
L’allestimento, atto a garantire con discrezione e misura l’addizione di nuovi elementi, si compone di aste verticali in legno che rivestono il muro ad emiciclo all’interno del recinto della piccola chiesa e sulle quali, di volta in volta, verranno affisse le piastre memoriali.
Listelli in cedro, a sezioni differenti, ricoprono la superficie muraria secondo la tecnica della parete ventilata, in aderenza al muro.
Sui bordi di alcune tavole, disposte con ritmo casuale, saranno previste le nuove “targhe del ricordo” in acciaio inossidabile, sulle quali verranno incise le generalità di ogni reduce.
Ogni anno, in concomitanza della festa Alpina di settembre, ne verranno apposte delle nuove così da poter dare compimento e maggiore risalto al nuovo spazio deputato al ricordo.
Il progetto prevede anche la rimozione dei marciapiedi laterali posticci, e la realizzazione del nuovo sagrato in ciottoli secondo la ricostruzione filologica del progetto originale, mai realizzata per mancanza di fondi.

 

2° INTERVENTO
PROTEZIONE LUNGO IL MURO DI DELIMITAZIONE DEL SAGRATO.

L’idea rimanda, per tipologia e disegno, ai corrimani filiformi d’epoca razionalista, anche detti “alla marinara”, utilizzati dallo stesso Cereghini in molte delle sue opere. Si citano a solo titolo di esempio i famosi chioschi per il rifornimento di carburante oppure il giardino pensile della Casa in via Cairoli a Lecco.
L’esile tubolare, costituito da un tondo in ferro piegato da 26 mm., verrà fissato all’esterno della muratura ad emiciclo che cinge la chiesa mediante distanziali.
Per la finitura si è pensato ad una verniciatura rigorosamente stesa a pennello, di colore bianco, così da fargli assumere un aspetto “aureo e celestiale”, che ricurvando lungo il sagrato, si piega ad abbracciarlo.
Il corrimano deborda dal piano orizzontale del muro di contenimento, di circa 40 cm. e assume la duplice funzione di protezione e appoggio per la schiena, permettendo ai fruitori una comoda seduta.

 

3° INTERVENTO
SOSTITUZIONE DELLA VETRATA-LUCERNARIO POSTA IN CORRISPONDENZA DELLO SPAZIO ABSIDALE.

L’intervento riguarda la sostituzione del pannello traslucido in fibroresina che a distanza di sessant’anni dalla realizzazione della chiesa, risulta completamente deteriorato.
L’intervento prevede di riutilizzare il caratteristico telaio portante in legno di larice per l’appoggio delle nuove lastre in vetro, che verrà debitamente carteggiato e verniciato con prodotti all’acqua di finitura opaca.
Per la nuova copertura si è pensato all’utilizzo di lastre in vetro opalino bianco stratificato che verranno appoggiate sul telaio preesistente, previo posa di profili in ferro a T, fissati con viti alle traverse esistenti.
I vetri sono incollati e sigillati ai profili metallici mediante siliconatura.
Vista dall’interno, le giunzioni delle cinque lastre in vetro traslucido saranno mascherate dalle stesse traverse in legno del telaio, così da fare percepire la copertura come un’unica lastra.
Le putrelle saranno verniciate di colore grigio chiaro opaco.
La parte terminale sarà rastremata per renderle più effimere e leggere.
La nuova copertura in vetro, così proposta, mediante l’impiego di un materiale di nobile tradizione, riteniamo possa considerarsi la più corretta e naturale reinterpretazione del pensiero cereghiniano, il cui autore, all’epoca del progetto, aveva ripiegato verso la scelta di materiali poveri, scaturite dalle modeste disponibilità economiche.